mercoledì 23 settembre 2015

Riapriamo la villa, difendiamo i beni comuni: sabato 26 settembre Montemesola scende in strada


Era stato uno dei cavalli di battaglia del sindaco Vito Punzi durante la campagna elettorale, e, dati i lavori di sistemazione che proprio in quel periodo erano stati avviati, molti cittadini ci avevano sperato: finalmente la villa comunale sarebbe stata riaperta.

Ma era solo un'illusione, una delle tante vendute dal sindaco prima delle elezioni.

Oggi, a pochi mesi dal voto, la villa non solo è chiusa, ma sono stati quasi inutili i pochi lavori di ripristino effettuati.

Erbacce, sporcizia e arbusti selvatici invadono aiuole e viali, lungo i quali è difficoltoso persino camminare.

Ufficialmente i lavori sono fermi per una variante in corso d'opera: invece che una rampa in cemento, gli amministratori avrebbero deciso di installare un elevatore per permettere ai disabili di raggiungere la casa presente all'interno della villa.

Ci chiediamo però: come mai il sindaco parla di questo intoppo solo ora, mentre durante la campagna elettorale dava per imminente l'apertura della villa?

Eppure i lavori dovevano essere consegnati ben prima della campagna elettorale, il 16 novembre 2014.

Come mai della variante in corso d'opera non si parlò in quel momento? Come mai non si fa vedere il progetto ai consiglieri di opposizione che ne hanno fatto richiesta?

Non è che i problemi sono altri?

Per esempio le nuove staccionate, non proprio a norma, che hanno sostituito le “vecchie” ringhiere, e che costituiscono un grave pericolo per i bambini, i quali correrebbero il rischio di cadere sui terrazzamenti sottostanti.

In un paese sporco, dove si privatizza sperperando denaro pubblico per servizi che a volte costerebbero un terzo se gestiti dal comune, la villa è un simbolo: il simbolo del malgoverno e delle promesse mancate da parte di questa amministrazione, ma non è l'unico bene comune abbandonato a se stesso.

A farle tristemente compagnia c'è il palazzo marchesale, restaurato malamente, resta lì, chiuso, senza alcun progetto per il suo utilizzo, senza nessuna prospettiva.

Eppure le soluzioni non mancherebbero: qualche giorno fa la collezione di strumenti musicali di Francesco Spada ha lasciato Montemesola alla volta di Lecce: il paese non offriva spazi espositivi adeguati visti i ritardi nell'apertura del palazzo marchesale; i magazzini del museo di Taranto traboccano di reperti rinvenuti nei dintorni di Montemesola, uno di essi è esposto persino a Copenaghen, ma... Ma i nostri amministratori non hanno idee, non promuovono il territorio e sono sordi alle proposte dell'opposizione.

Pensano solo a privatizzare e a tagliare i servizi.

Del resto loro sono quelli che credono alle bufale pubblicate su internet, al punto da citare un fantomatico palazzo Pomari sul sito ufficiale del comune, tra i monumenti più importanti del centro storico.

Stanchi della mancanza di idee di un'amministrazione che in quasi sei anni nulla ha fatto per lo sviluppo del paese, chiediamo ai cittadini di scendere in strada, per chiedere la riapertura della villa, per difendere i beni comuni, contro le privatizzazioni e i tagli indiscriminati ai servizi.

Appuntamento sabato 26 settembre 2015 in via Grottaglie, dove alle ore 17 ci sarà un'esposizione di pannelli; subito dopo, alle ore 18.30, concluderemo con un comizio in piazza IV novembre.





Montemesola libera

Partito Comunista d'Italia sezione “Michele Sgobio”

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